Cortina, la “Regina delle Dolomiti”, da più di un secolo una località di villeggiatura famosa in tutto il mondo, un luogo di vacanza per tanti “vip”, e per noi anche una fonte di belle e interessanti sorprese.
Tenendo come base Cortina, il nostro itinerario ci ha portato in Alto Adige, nella valle d’Ampezzo e in Cadore, territori che hanno condiviso parte della loro storia.
In questa vacanza ho scoperto che anche Cortina e l’Ampezzano, come ovviamente l’Alto Adige, sono stati per secoli parte della monarchia asburgica. Per capire meglio queste terre e i loro abitanti, che nel primo dopoguerra hanno visto il Tirolo meridionale assegnato all’Italia e durante il fascismo la lingua italiana imposta come lingua unica, facendo cambiare nome persino alle montagne, la nostra bravissima guida ampezzana ci ha consigliato un libro molto coinvolgente “Eva dorme”, un po’ saga familiare, un po’ romanzo storico.
La prima tappa del nostro viaggio è stata Castelrotto, un pittoresco borgo di origine medievale, con antiche locande dalle insegne in ferro battuto e case affascinanti dalle facciate dipinte. Da Castelrotto, ai piedi del massiccio dello Sciliar, abbiamo percorso una bellissima strada che, attraversando la val Gardena e la val Badia, tra suggestivi passi dolomitici e scenari montani incantevoli, ci ha portati nella conca di Cortina.
Un “fil rouge” di questa vacanza per me sono stati anche i laghi: il bellissimo lago di Braies, nelle cui acque cristalline si riflette la maestosa Croda del Becco, il lago di Dobbiaco, il lago di Landro, il lago di Misurina, il più sofferente a causa della siccità. Dal lago di Misurina siamo passati nuovamente per l’escursione alle Tre Cime di Lavaredo, simbolo delle Dolomiti, da cui si ha una vista panoramica sulle cime circostanti.
Avevo visto le Tre Cime anni fa, in inverno, da Sesto Pusteria e ne ero rimasta affascinata. Trovarmi ai loro piedi, al Rifugio Auronzo e da qui proseguire fino alla forcella Lavaredo e al Rifugio Locatelli-Innerkofler, per poi completarne il periplo attraverso un bellissimo alpeggio, avvistando di quando in quando qualche alpinista impegnato nella scalata della Cima Grande, è stata una grande emozione che nessuna, delle pur numerosissime fotografie scattate, può restituire.
Flaminia