Vistare la Corea richiede il liberare la mente da eventuali stereotipi legati all’estremo Oriente e al Giappone in particolare, evitando confronti che impedirebbero di apprezzare quanto il paese offre con semplicità e gentilezza.
È necessario, invece, conoscere la storia per essere consapevoli del perché troviamo un patrimonio artistico inferiore, forse, alle aspettative.
Personalmente ho apprezzato le persone che ho avuto modo di conoscere, tutto ciò che ho visto la natura e i monumenti, ho gustato a livello di cibo.
Un minitour all’insegna della pioggia. La val d’Aosta, nonostante le inclementi condizioni meteo, offre sempre dei begli spunti fotografici. Abbiamo iniziato con una fermata alla deliziosa chiesa di Isseme per poi raggiungere Gressoney per la visita al castello Savoia. Era questa una dimora particolarmente apprezzata dalla regina Margherita che amava questa valle.
Tappa ad Arnad per l’assaggio dell’ottimo e famoso lardo di Arnad, eccellenza enogastronomica italiana. Infine una sosta breve a Pont Saint Martin per uno sguardo al ponte romano. Personalmente trovo molto più interessante il ponte di Fontainemore pochi chilometri prima o almeno sarebbe stato interessante una sosta in entrambi i posti.
La seconda giornata, iniziata con una pioggerellina non particolarmente fastidiosa, ha poi lasciato spazio a delle aperture che hanno permesso di godere al meglio gli appuntamenti esterni previsti. Mattinata dedicata ad Aosta con un percorso che ci ha portato alla collegiata dei Santi Orso e Pietro e all’annesso chiostro. Interessanti gli affreschi visibili nella soffitta sopra la chiesa. Poi un giro nella Aosta romana, da segnalare il criptoportico. Una rapida visita al duomo, giusto qualche minuto, a causa della chiusura inderogabile a mezzogiorno. Pomeriggio naturalistico con puntata al parco del Gran Paradiso alla ricerca di marmotte e caprioli. A chiusura della giornata la visita alle cascate di Lillaz particolarmente suggestive in questo periodo a causa delle consistenti piogge.
Giorno tre: giornata di pioggia vera, pioggia a dirotto! Purtroppo il meteo avverso ha condizionato pesantemente le escursioni odierne. Prima tappa al ponte romano di Pont d’Ael, bellissima opera d’ingegneria del 3 avanti Cristo. Abbiamo dovuto rinunciare alla tappa successiva, l’escursione all’orrido di Prè saint Didier, a causa delle condizioni troppo disagevoli. In alternativa abbiamo optato per un giro a Courmayeur. Anche nel pomeriggio abbiamo dovuto rinunciare all’escursione a Donnaz lungo l’antica via romana chiusa causa frana. Abbiamo perciò optato per una visita al delizioso borgo medievale di Bard.
Un’isola dove il mare, le spiagge, i calanchi e le montagne ti lasciano a bocca aperta. Antichi paesi fortificati, villaggi in pietra mimetizzati dai boschi sui crinali delle montagne e deliziose cittadine sul lungomare. Viaggio con Centocittà toccando Bastia, Portovecchio, Bonifacio, Ajaccio, Calvi, Corte e Capocorso. Un bel gruppo capitanato da Fernanda; un grazie al nostro autista Emanuele che ci ha trasportato su strade costiere e di montagna strette e a strapiombo con sicurezza e bravura!
Sono passati ormai diversi giorni dal mio rientro dalle Maldive e naturalmente il viaggio è andato bene! Come anticipazione delle mie impressioni ho inviato alcune foto che ritenevo molto significative ed espressive rispetto alla realtà in cui mi trovavo immersa.
In effetti, a ripensarci con il dovuto distacco del rientro, la parola che trovo più adatta per l’esperienza vissuta al Barefoot, è proprio questa: IMMERSIONE.
Non è, nel mio caso, un termine legato a una qualche esperienza sportiva praticata in quei luoghi….., ma una sensazione emotiva di un vivere totalmente calata in un contesto davvero unico.
Il “calore” dei “colori”: accosto volutamente questi due termini per tentare di rendere efficace e visiva l’esperienza del bianco borotalco della sabbia, dell’ azzurro dell’acqua della laguna – in tutte le gradazioni possibili-, del verde -in tutte le tonalità disponibili- della straordinaria vegetazione in cui è immerso il resort.
Qualità eccellente dei servizi offerti, attenzione e cura dell’ospite completano l’opera e rendono l’esperienza davvero unica.
Infine, ma non ultime, “Enjoy and relax”, sono state le parole più ricorrenti, ricevute ogni giorno, e che hanno costituito le note di fondo di questa indimenticabile vacanza.
Grazie a te e a voi tutte per l’opportunità che ci avete offerto di vivere.
Un grazie personale a Vale per la sua disponibilità e presenza.
Eccomi in Uzbekistan, il mitico e mitizzato Uzbekistan, complice Vecchioni e la sua Samarcanda, forse non la sua canzone più bella ma, quasi sicuramente, la più conosciuta; ebbene l’Uzbekistan è anche Samarcanda, ma non solo, è un paese magico che, sui granelli di sabbia dei suoi deserti, ha visto passare secoli di storia e personaggi memorabili di cui ora rimangono vestigia fiabesche di un azzurro abbagliante che si stempera nel rosso oro della sabbia.
Questo non vuole essere un diario di viaggio ma un racconto di impressioni e di sensazioni che persistono ed insistono anche a viaggio terminato
I colori, soprattutto, l’Uzbekistan è un paese colorato, ovunque abbiamo trovato un arcobaleno di colori che ci ha sempre accompagnato, torri, moschee, palazzi delle sue oniriche città si stagliavano coloratissimi ed ineguagliabili nel paesaggio color ocra e nel cielo di un azzurro così puro che sembrava gareggiare in brillantezza con le maioliche degli edifici
Città magiche, appunto, tanto magiche e tanto ricche da essere state oggetto di aggressioni, rapine e devastazioni e tanto forti e tenaci da essere rinate, citando Petrolini, più belle e più forti che pria.
I colori delle loro stoffe meravigliose e del loro abbigliamento così estroso ed originale da essere sempre attuale, e non parlo solo dei capi d’alta moda che abbiamo visto sfilare una sera, fantastici ma con prezzi improponibili, ma anche dei capi esposti nei bazar, giacche e soprabiti trapuntati che fanno parte di un modo di vestire che si tramanda da secoli e che ci hanno conquistate; la nostra mitica guida Tamila, della quale parlerò più avanti, ogni giorno ce ne proponeva una nuova versione, sempre apprezzatissima
I colori delle pietre dei loro splendidi gioielli, neppure io ho resistito alla tentazione davanti ad un anello a forma di serpente, appunto, a Bukara in un luogo incantato dove ogni artigiano esponeva le sue creazioni offrendo le sue opere con gentilezza ma senza insistenza e quindi ancora più gradite. Oggetti di forme tradizionali lavorati con tecniche antiche e con l’accuratezza di chi ama il proprio lavoro.
Tecniche che si perdono nella notte dei tempi, come la storia di questo paese da sempre attraversato da mercanti, la famosa via della seta, eserciti, predoni ed avventurieri e tutti, proprio tutti, hanno lasciato un segno materiale ed immateriale evidente, soprattutto, nell’atteggiamento ospitale degli abitanti abituati, d sempre, ad accogliere ed accettare gli “altri”.
Nel corso del viaggio abbiamo vissuto esperienze poliedriche, abbiamo viaggiato in treno, in aereo, in autobus e in metropolitana e, dappertutto, ci siamo sentiti tranquilli e ben accolti. Siamo usciti la sera per le vie di Bukara e di Tashkent e non abbiamo mai avuto spiacevoli sensazioni.
I ragazzi sono educatissimi, sui mezzi pubblici lasciano il posto alle persone over-anta senza problema e, anzi, si mostrano mortificati se non accetti, utilizzo spesso mezzi pubblici in Italia e la cosa mi ha piacevolmente sorpreso.
Avevo esordito dicendo che non voleva essere un diario di viaggio ma non posso non citare la nostra guida uzbeka, Tamila, bravissima, informata e con una perfetta padronanza della lingua italiana, è stato sicuramente anche grazie a lei che ho apprezzato questo paese.
Infine l’organizzazione e la qualità di Centocittà non si sono smentite neppure in Uzbekistan, ho fatto con loro diversi viaggi e non sono mai tornata delusa, Ilaria è stata, come sempre, un’insostituibile compagna di viaggio, discreta ma sempre presente all’occorrenza.
Uzbekistan, il cuore della via della seta, un paese molto ricco di storia ed una meta perfetta per tutti coloro che vogliono conoscere una parte del mondo che da poco si è aperta al turismo, un paese con un fascino da ” mille e una notte “, la cui gente, le donne in particolare, ti accoglie con sorrisi e gesti gentili, con curiosità e simpatia. Ci sono luoghi circondati da storia e leggende che rendono ancora più affascinante questo popolo, composto da più di 100 etnie con le proprie tradizioni, usi e costumi.
Città bellissime, accoglienti e colorate, con le loro bancarelle ricche di merci e di prodotti locali: KHIVA, un piccolo gioiello, BUKHARA, un museo a cielo aperto, città turistica ma con un turismo che non disturba, SAMARCANDA, stupenda e circondata da leggende che rendono questi luoghi ancora più affascinanti, ed infine Tashkent, la capitale, una città moderna, pulita ed ordinata.
L’Uzbekistan è un paese molto ricco di storia, con molte bellezze monumentali, che ti ammalia e ti incanta e che è assolutamente all’altezza delle aspettative.
Un grazie particolare a Ilaria, la nostra eccellente accompagnatrice e a Cento Città Viaggi, la nostra agenzia che, in tutti questi anni, ha saputo proporci ed organizzarci, in modo attento e competente, mete di viaggio interessanti ed affascinanti.
Siamo un bel gruppo, eterogeneo nella sua composizione.
Il viaggio che tanto ho desiderato inizia con un fuori programma: un atterraggio a Johannesburg per problemi legati alle compagnie aeree. Diverse centinaia di viaggiatori, come noi, catapultati in Sud Africa!
Ecco l’importanza, in una situazione del tutto inattesa, di avere alle spalle una agenzia di viaggi seria e competente. L’assistenza ricevuta dalla nostra accompagnatrice Cristina e, da Bergamo, dallo staff di Cento Città ha consentito a tutto il gruppo di arrivare a Windhoek, capitale della Namibia, nella serata del giorno successivo.
Da qui in poi, ogni giorno trascorso in Namibia, è stato un crescendo di emozioni.
Dalla capitale siamo saliti verso nord nel parco dell’Etosha, dove abbiamo potuto osservare a distanza ravvicinata gli animali della savana.
Ancora più entusiasmante la regione del Damaraland per i colori delle rocce, gli spazi sterminati, il cielo terso, le incisioni rupestri di Twyfelfontein. Ho avvertito una sensazione di grande pace, di ritorno alle origini in questa regione culla dell’umanità.
Attraversata parte della regione desertica del Namib arriviamo a Swakopmund sull’oceano. L’escursione in barca nella Walvis Bay è una sferzata di energia e di allegria per l’incontro con le otarie, i pellicani, i delfini. Anche la balena si è lasciata fotografare!
Nel pomeriggio entriamo con le jeep nell’area protetta di Sandwich Harbour; arriviamo su altissime dune a strapiombo sull’oceano: la bellezza e la forza di questa costa mi stordisce.
Il giorno successivo raggiungiamo il Namib Naukluft Park: le linee d’ombra sulle alte dune dorate sono uno spettacolo nelle prime ore del mattino. Saliamo sulla duna più alta: “Big Daddy”; il panorama sulla Dead Vlei e sulle dune di Sossusvlei toglie il fiato.
Concludiamo con una tappa nel deserto del Kalahari. Verso sera, sulle dune, dopo aver avvistato un gruppo di giraffe, aspettiamo il tramonto: indimenticabile.
Abbiamo incontrato diverse etnie, donne meravigliose e industriose come le Herero; abbiamo apprezzato la qualità dei servizi, la pulizia, l’ordine, la tenuta dell’ambiente che è sancita nella giovane costituzione namibiana.
Un grazie a Cristina la nostra accompagnatrice, alla nostra guida locale, Vincent, allo staff di Cento Città; un abbraccio a tutti i compagni di viaggio.
Tutti appena dici "Perù" pensano a Machu Picchu - mi sfugge qualche lacrima nel ricordare questo luogo incantato in tutto il suo splendore, un mix di mistero e pace profonda! - e al lago Titicaca, così immenso e magico, con i suoi abitanti vestiti con abiti che a seconda dei colori e dei pon pon sui capelli riesci a capire se sono single o sposati!
Ma il Perù non è solo questo: è scoprire il leggendario regno Chimù, i preziosi oggetti Moche e i misteriosi Inca. È il bel paesaggio che sfila dai finestrini che non fa pesare le lunghe ore di viaggio. È passare da verdi vallate a un paesaggio roccioso, quasi lunare; dai deserti che sembrano dorati al profilo di vulcani innevati e all'oceano. Perù è visitare le cattedrali e le chiese in stile barocco andino spinto, moolto spinto.. ! È vedere le rarissime vigogne e mandrie di lama e alpaca con i fiocchetti in testa al pascolo.
Il Perù è la pelle d'oca nel sentire suonare con il flauto "El Condor pasa" e dondolarsi a questa musica.
È la mummia Juanita: incredibile vedere questa ragazzina rannicchiata nella teca e pensare a cosa deve aver provato. A 6000 metri, il freddo, la paura e la consapevolezza di dover morire per placare l'ira degli dei.
Perù è saltare di gioia nel vedere il Condor librarsi nel cielo in un posto inaspettato..
Ritornare in Italia con il ricordo degli occhi dei bambini che brillano in tutta la loro bellezza e la gentilezza dei peruviani che ti accolgono sempre con un sorriso.. Perù è tutto questo e tanto altro
Un grazie a Ilaria e a tutti i miei compagni di viaggio. Quelli che tutti vorrebbero!!
Laura
Le mie impressioni del tour Porto Santo e Madeira.
Ho imparato a conoscere e fidarmi di Centocittà Viaggi, per la cura e l’organizzazione di ogni viaggio fatto con voi, soprattutto viaggiando sola, sapete sempre con chi abbinarmi e ogni volta trovo compagne gentili che apprezzano la mia compagnia e con alcune siamo diventate amiche.
Per tornare alle mie impressioni di questo tour appena concluso nelle due affascinanti isole portoghesi Porto Santo e Madeira. La prima con spiagge a perdita d’occhio, dal colore dorato, le bellissime dune e le scogliere con formazioni rocciose a canne d’organo, uno spettacolo unico. Poi Madeira, una vera perla, con parchi ricchi di vegetazione dai fiori e piante tropicali multicolori, la funicolare che ti porta nella parte alta della città di Funchal, poi procedere fino a Pico Areeiro alto ben 1818 mt, dove si possono fare escursioni anche impegnative e di nuovo giù ad ammirare scogliere e l’oceano Atlantico di un blu cobalto. Insomma una settimana ricca di emozioni e accompagnati da una bravissima Fernanda, discreta, ma sempre presente ed attenta…..che dire: “brave e alla prossima”
Quando si vuole realizzare il desiderio di visitare un paese la prima cosa è lo studio dell’itinerario ed ecco che scorrono sotto gli occhi righe che raccontano di città e di luoghi del nostro immaginario che sta per concretizzarsi. Siamo in Giappone a Tokio, quella che è considerata la città piu’ bella del mondo che, nella sua spettacolare grandiosa modernità, racchiude innumerevoli scrigni di antichi fasti, vicoli e case del passato ora trasformate in localini accoglienti segnalati e pubblicizzati dalle classiche lanterne rosse illuminate. O ancora giardini impeccabili caparbiamente progettati e realizzati dall’ingegno umano, ben tenuti, puliti, pennellate di colore e di geometrie che trasmettono atmosfere del presente e del passato specie quando percorsi da tenere coppiette in abiti tradizionali.
Ecco Kioto magica città da mancare il fiato specie al tramonto. Bella e sensuale con i suoi tessuti da kimono che rivestono persino i muri delle città, le colonne e le antiche pensiline dei binari.
E poi le montagne con i paesini con le tipiche case di legno, ognuna con il proprio piccolo organizzato spazio verde e i corsi d’acqua e le terme. Un’ acqua che rende la pelle liscia senza bisogno di creme . Gli onsen accolgono noi turisti offrendo un’organizzazione perfetta fatta di modeste cose ma gradite. Cosa c’è di meglio che trovare in camera pigiami confortevoli o vesti chiamate Yukata per stare comodamente in relax nella struttura o per accedere alle vasche termali, o anche il gelato che puoi prelevare direttamente dal freezer dopo la sauna o il bagno caldo termale.
E come dimenticare i favolosi a volte per pudore innominati water closet, unici in tutto il mondo, fantastico metodo di igiene intima che con vari tasti offre tutto: coperchi che scendono, doccette varie, musichetta per la privacy, tutto persino divertente.
Ma il Giappone non è solo questo e non è solo la fioritura dei ciliegi, o i treni veloci che percorrono “Milano-Roma in due ore” bensì è un altro mondo, un altro pianeta. Non solo luoghi esotici o della memoria o di tristi non cosi’ lontane tragedie.
Il Giappone, rispetto al nostro, è un mondo capovolto dove su tutto e prima di tutto prevale la considerazione e il rispetto dell’altro che non è solo un concetto astratto ma parte indelebile della persona.
I treni arrivano puntuali, un secondo di ritardo viene denunciato a tutta la nazione perché il ritardo è inefficienza e puo’ creare disagi agli altri; in quel paese non si usano profumi, non si fuma per strada, non si urla né si parla ad alta voce ma si sussurra con la mano sulla bocca; i cellulari sono silenziati , non esiste il viva voce. Si rispettano le code sia a piedi che in auto e si tengono le distanze di sicurezza.
Non si mangia per strada, i propri rifiuti si portano a casa infatti non esistono cestini della spazzatura eccetto che nelle stazioni e negli aeroporti.
Gli adulti vengono rispettati e venerati dai giovani e molto considerati. Ci saranno sicuramente lati negativi o rovesci della medaglia, quel che è certo che anche solo l’atteggiamento e il carattere di quella operosa nazione è cio’ che piu’ dovrebbe invogliare ad intraprendere il viaggio per vedere di persona, visitare, assaggiare la cucina e le prelibatezze del posto, insomma toccar con mano.
Se a cio’ si aggiunge una organizzazione perfetta come quella offerta da Centocittà, la fortunata alchimia formatasi tra compagni di viaggio divertenti disponibili ed infaticabili e una leader preparata e quasi naturalizzata giapo, il viaggio in quella misteriosa lontana strana terra diventa un’ esperienza indimenticabile.
Volevamo complimentarci con Centocittà perché il soggiorno a Lampedusa è stato un successo! Le chiacchierate letterarie serali ci hanno incantati, così come l'ottima cucina, l'albergo confortevole e tutto il suo personale molto simpatico e disponibile. Anche la parte logistica è stata perfetta.
Le uscite in barca per apprezzare le mille sfumature del mare, alternate dalle piacevoli passeggiate naturalistiche: al top!
Una formula insolita che ci ha permesso di vivere l’isola a fondo. Una proposta molto riuscita e certamente da riproporre.
Bravissimi tutti!!!!
Flaminia e Tullio
Cortina, la “Regina delle Dolomiti”, da più di un secolo una località di villeggiatura famosa in tutto il mondo, un luogo di vacanza per tanti “vip”, e per noi anche una fonte di belle e interessanti sorprese.
Tenendo come base Cortina, il nostro itinerario ci ha portato in Alto Adige, nella valle d’Ampezzo e in Cadore, territori che hanno condiviso parte della loro storia.
In questa vacanza ho scoperto che anche Cortina e l’Ampezzano, come ovviamente l’Alto Adige, sono stati per secoli parte della monarchia asburgica. Per capire meglio queste terre e i loro abitanti, che nel primo dopoguerra hanno visto il Tirolo meridionale assegnato all’Italia e durante il fascismo la lingua italiana imposta come lingua unica, facendo cambiare nome persino alle montagne, la nostra bravissima guida ampezzana ci ha consigliato un libro molto coinvolgente “Eva dorme”, un po’ saga familiare, un po’ romanzo storico.
La prima tappa del nostro viaggio è stata Castelrotto, un pittoresco borgo di origine medievale, con antiche locande dalle insegne in ferro battuto e case affascinanti dalle facciate dipinte. Da Castelrotto, ai piedi del massiccio dello Sciliar, abbiamo percorso una bellissima strada che, attraversando la val Gardena e la val Badia, tra suggestivi passi dolomitici e scenari montani incantevoli, ci ha portati nella conca di Cortina.
Un “fil rouge” di questa vacanza per me sono stati anche i laghi: il bellissimo lago di Braies, nelle cui acque cristalline si riflette la maestosa Croda del Becco, il lago di Dobbiaco, il lago di Landro, il lago di Misurina, il più sofferente a causa della siccità. Dal lago di Misurina siamo passati nuovamente per l’escursione alle Tre Cime di Lavaredo, simbolo delle Dolomiti, da cui si ha una vista panoramica sulle cime circostanti.
Avevo visto le Tre Cime anni fa, in inverno, da Sesto Pusteria e ne ero rimasta affascinata. Trovarmi ai loro piedi, al Rifugio Auronzo e da qui proseguire fino alla forcella Lavaredo e al Rifugio Locatelli-Innerkofler, per poi completarne il periplo attraverso un bellissimo alpeggio, avvistando di quando in quando qualche alpinista impegnato nella scalata della Cima Grande, è stata una grande emozione che nessuna, delle pur numerosissime fotografie scattate, può restituire.
Sono Giuseppa e ho partecipato alla crociera sul Nilo da voi organizzata dal 13 al 21 aprile 2023.
Volevo sottolineare la bravura e la preparazione della nostra guida, non solo dal punto di vista storico- archeologico, in quanto è un ex allievo del famoso egittologo Zahi Hawass, ma anche dal lato umano.
È stato in grado di raccontare la storia dell’Egitto coinvolgendoci in prima persona nell’interpretazione delle vicende storiche.
Questo ci ha permesso di comprendere con più facilità e divertimento i complicati intrecci delle vite dei Faraoni.
Un bellissimo viaggio in un contesto affascinante, reso indimenticabile dalla nostra guida Abbudi.
Viaggio in Abruzzo: se devo associarlo ad una emozione, questa è la sorpresa.
La prima è stata L’Aquila, con il suo centro storico, i suoi palazzi dalle meravigliose facciate rinascimentali e barocche e dagli eleganti portali. Alcuni palazzi splendono, freschi di restauro, alcuni sono in fase di ristrutturazione e altri, purtroppo, come numerose chiese, sono ancora puntellati e protetti da travi in ferro, fermi a quella notte, con i segni delle scosse.
Il corso centrale, molto animato di giorno, ma soprattutto di sera, mi ha piacevolmente stupito: un simbolo di speranza e di rinascita.
Il primo giorno, a L’Aquila, ho scoperto lo stile architettonico che caratterizza le chiese aquilane e abruzzesi in generale: facciata quadrata, uno o più rosoni a raggiera e alla base uno o tre portali con lunetta affrescata o decorata da un bassorilievo a carattere sacro. Nei giorni successivi ho visto altre chiese con questa tipologia, in varie località, ma la più affascinante è, senza dubbio, la Basilica di Santa Maria di Collemaggio, uno dei simboli della città, dove Celestino V, il Papa “che fece il gran rifiuto”, fu incoronato e dove riposa.
Nel nostro tour non solo chiese notevoli dal punto di vista religioso, storico o artistico, ma anche piccoli gioielli, quali l’Oratorio di S.Pellegrino a Bominaco e la chiesa di S. Maria ad Cryptas a Fossa, dove sono rimasta estasiata davanti alle pareti quasi completamente affrescate con scene del Vecchio e del Nuovo Testamento.
Non posso poi dimenticare quelle chiesette, spesso in mezzo al nulla, che vedevo dal bus durante i nostri spostamenti: sono le chiesette tratturali, piccole, magiche, costruite lungo i tratturi, le storiche vie della transumanza dall’Abruzzo alla Puglia.
Un’altra sorpresa è stata Sulmona, che conoscevo solo per essere la città dei confetti. In realtà è una città con un bel centro storico, attraversato da una via principale, Corso Ovidio, così chiamato in memoria del cantore delle Metamorfosi, nato qui nel 43 a.C.. Molto particolare l’acquedotto medievale, costruito per portare l’acqua dalle montagne fino alla Valle Peligna. Oggi ne rimane solo una parte, con grandi arcate in pietra della Majella, collegata a una estremità a una storica fontana della città, la Fontana del Vecchio. Ma chi è il Vecchio, il mascherone dalle forme antropomorfe? Una tradizione lo identifica con il mitico fondatore della città, Solimo, un compagno di Enea.
Oltre a queste bellezze artistiche, ai borghi in pietra dall’atmosfera quasi fiabesca, come Santo Stefano di Sessanio, incastonati tra i monti, quello che mi ha stupito dell’Abruzzo è stata la varietà dei paesaggi. Abbiamo fatto bellissime camminate nel Parco Nazionale d’Abruzzo, come pure in faggete immense, con alberi spettacolari e una luce meravigliosa e, non poteva mancare, nel Parco Nazionale del Gran Sasso.
Il massiccio del Gran Sasso ha, secondo me, un fascino particolare. Nei giorni precedenti, avevamo già visto, da lontano, il Corno Grande, ma arrivare quasi ai suoi piedi, camminando verso il Monte Aquila, in un anfiteatro di rocce e ghiaioni, rimane per me il ricordo più bello di tutto il viaggio.
E’ stata una Sicilia che mi ha accolto nei suoi templi a Segesta e Selinunte, nelle sue città dove chiese, palazzi, quartieri eleganti e popolari sono custodi di tesori lasciati dalle civiltà che hanno occupato questi territori. Non dimenticherò l’entusiasmo del Conte Federico nel presentare il suo splendido palazzo e nemmeno la sensazione, difficile da descrivere, di camminare all’interno di un’opera d’arte (CRETTO DI BURRI). E che dire dell’esperienza culinaria, cibi gustati per strada al mercato del Capo, in cantina, in agriturismi e trattorie!
Gli splendidi paesaggi e i colori del mare hanno fatto da cornice a questo tour organizzato nei minimi particolari con l’assistenza premurosa di Ilaria.
Sette stelle: Stromboli, Panarea, Salina, Alicudi, Filicudi, Lipari e Vulcano. Isole circondate, come dicono gli eoliani, dal mare color blu eolie, un blu unico che si può vedere solo lì e, credetemi, ti ammalia come il canto di una sirena. Terre vulcaniche alcune ancora attive come Vulcano che ti regala un’esperienza unica, vibrante, adrenalinica. Se hai il coraggio, e ti viene, di salire sin sulla bocca, le fumarole sulfuree ti avvolgono sino a farti scomparire. Per un attimo respiri con lui, poi ti accorgi che il gigante ha il respiro pesante e allora ti sposti verso il ricchissimo panorama che lo circonda. Da non dimenticare la zona termale dove pelle e capelli si rigenerano all’istante. Panarea ti accoglie con la gentilezza greca, noti le sue case rigorosamente bianche tra i cactus, ma poi, per coloro che intendono esplorarla nella parte interna ecco che più di tutte le sue sorelle mostra un terreno irto, crudo e impegnativo, concedendo come compenso il piacere di panorami e spiagge uniche. Alicudi e Filicudi ti parlano sottovoce, trasportandoti nell’atto di un respiro in un tempo passato, lontano, di duro e onesto lavoro eppure ancora vivo in coloro che vivono lì. A Salina una spiaggia petrosa ti invoglia ad osare un tuffo tra banchi di pesci bellissimi, diversi di razza e di colore. E ancora bagnata, a fronte spiaggia ho pranzato con specialità locali super abbondanti come il famoso pane cunzato. Consiglio di acquistare le ceramiche locali molto belle ad ottimo prezzo. Lipari, accogliente, generosa, dispone di preziosi gioielli come le cave di caolino che ti fanno vivere un po’ l’esperienza cromatica dei grandi canyon. E poi la sua ossidiana detta “diamante nero”, il suo centro storico con le vie colorate di negozi per turisti, il chiostro longobardo dell’antico convento, ma più di tutto ho trovato una gente semplice e timidamente orgogliosa di essere liparese, anche se di adozione. Il cuore però, per quanto mi riguarda, l’ho lasciato a Stromboli. Un vero colpo di fulmine, un posto magnetico, basico, eppure così ricco di atmosfere. Le piccole stradine percorse da ape-taxi, mezzi in miniatura che sfrecciano audaci tra le abitazioni con pergolati sorretti da colonnati conici tipici del posto. Spiagge nere, acque “blu eolie”, piante grasse enormi, una vegetazione sopravvissuta a passati disastri esplosivi del vulcano che oggi, più tranquillo, di giorno domina la scena e di notte diventa un faro di fuoco. E ancora la sua sciara, una cascata di terra lavica che scende sino al mare spesso fumante. Lì ti soffermi davanti a uno spettacolo insolito. A me è venuto da pensare che la vita è un dono così prezioso e per niente scontato e che ogni nostro respiro è un impegno a viverla appieno. Quando tornato a casa senti una strana nostalgia, beh… è il “mal delle Eolie”, una costellazione sul mare.
Settimana di Ferragosto in Alto Adige, sull’ altopiano del Renon, posto incantevole, dove sembra quasi di essere in un altro mondo.
Anche Freud ne rimase affascinato, tanto che, nell’estate del 1911, scrisse all’amico Jung:
“Caro amico, …… qui sul Renon si sta divinamente bene e il posto è meraviglioso. Ho scoperto l’inesauribile piacere del dolce far niente….”
Sigmund Freud
A Freud è intitolata la passeggiata da Soprabolzano a Collalbo, un piacevolissimo sentiero attraverso il bosco e i prati, con meravigliosi panorami sullo Sciliar e sul gruppo del Catenaccio.
Il Renon, luogo di villeggiatura delle famiglie più importanti di Bolzano fin dal 1600, non è stato fortunatamente raggiunto dal turismo di massa e questo ne fa un luogo molto rilassante, dove ci si trova circondati dalle meraviglie della natura, come pure da bellissime case antiche.
Sull’altopiano, in varie località, ci sono le famose piramidi di terra. Avevo visto quelle di Longomoso l’inverno scorso in una giornata grigia e fredda; il pomeriggio del nostro arrivo, essendo vicinissime al nostro hotel, non ho resistito e sono tornata a vederle: completamente esposte al sole mi sono sembrate ancora più magiche. Molto suggestiva anche la salita al Corno del Renon, a 2261 m.s.l.m., un punto panoramico con vista a 360° sulle Dolomiti e sulla Marmolada.
Dopo il primo tratto in cabinovia, una tranquilla passeggiata tra le mucche al pascolo ci ha portato sulla cima, dove si trova un rifugio e dove, in inverno, si arriva con uno skilift o con le ciaspole.
Quando il giorno successivo siamo andati a visitare Castel Prösels, a Fiè allo Sciliar, vedere di fronte a noi il massiccio dell’altopiano del Renon e, alla sua estremità a Nord, il Corno e il rifugio, è stato davvero emozionante. La nostra vacanza è stata anche molto altro: visite a castelli, vigneti, santuari, escursioni in Val Pusteria, in Val Venosta, nella poco conosciuta ma bellissima Val d’Ega, nelle affollate Val di Fassa e Val Gardena che ci hanno fatto apprezzare ancora di più, se possibile, la tranquillità del Renon.
Tra tanta bellezza non potevano mancare i ristoranti tipici e le specialità gastronomiche altoatesine che alla sera ci attendevano in hotel.
Un mix perfetto di vacanza nella natura, piacevoli camminate, visite culturali, buona cucina, buona compagnia e ottima organizzazione.
Inizio primavera ad Amsterdam, in una splendida mattinata mite e soleggiata visita al Parco di Keukenhof. Giacinti, crocus, narcisi e tulipani si intrecciano in spettacolari disegni geometrici in un’esplosione di colori e profumi.
Maria Grazia – Marzo 2017
Parcheggio macchine ad Amsterdam? No parcheggio di biciclette!
Se ce la fate ad alzarvi presto durante il vostro soggiorno ad Amsterdam, appostatevi all’angolo di un ponte e rimarrete incantati ad osservare gli amsterdamer che come saette sfrecciano in sella alle loro bici per recarsi al lavoro o a scuola.
Durante il giorno mai intralciare la loro corsa, c’è il rischio di essere travolti … e mica ti chiedono scusa.. anzi.. spettacolo! Un po’ di Amsterdam con le caratteristiche case storte, parchi e musei
Viaggio stupendo di tre settimane in un gruppo ben affiatato.
Grazie alla perfetta organizzazione e all’assistenza durante il viaggio da parte della nostra agenzia, siamo riusciti a vedere più realtà e a conoscere molti aspetti di questo enorme paese.
L’itinerario proposto ha saputo alternare città, paesaggi mozzafiato e natura incontaminata: esperienze uniche e ogni giorno diverse.
Una volta, due volte, ma ci tornerei per la terza volta!
Dove?
Al Somatheeram Ayurvedic Health Resort per trascorrere una vacanza molto particolare, forse difficile da descrivere, perché le sensazioni e le emozioni derivano dai momenti di meditazione chakra, dalla lezione di yoga (che maestri! Introvabili da noi!) che ha per sottofondo il solo rumore dell’oceano; e anche dall’alzarsi presto la mattina per assistere al duro lavoro dei pescatori.
E poi i trattamenti personalizzati: momenti di magnifico relax.
E che dire del cibo ??!! Vegetariani sì : ma che varietà. E poi ancora le nostre spese folli, dopo estenuanti contrattazioni, nei negozietti che si trovano appena fuori dal resort.
Per fortuna ‘per riposarci’ da tutto ciò siamo stati alle Maldive : Barefoot Ecohotel.
E’ stata la mia prima volta alle Maldive, non posso quindi fare confronti, ma devo dire che sono rimasta molto soddisfatta: camere, pulizia, spazi in comune, il rispetto della natura, cucina veramente top (cuoco romagnolo: lascio immaginare) e naturalmente spiaggia, mare e pesci meravigliosi.